Un geometra italiano trapiantato da anni in Svezia dove svolge una apprezzata attività, decide di tornare in Italia con moglie e figli per far loro conoscere le meraviglie del nostro paese. Fermati alla frontiera, l’uomo viene tratto in arresto senza un apparente motivo e inizierà un lunghissimo calvario.
Meraviglioso esempio di cinema di denuncia civile diretto nel 1971 da Nanni Loy, suscitò molto scalpore all’uscita nelle sale, poiché per la prima volta un’opera cinematografica denunciava senza mezzi termini l’arretratezza e la drammatica inadeguatezza dei sistemi giudiziario e carcerario italiano.
Fu uno dei pochi ruoli a tinte altamente drammatiche interpretato da Alberto Sordi, che l’anno seguente gli valse l’Orso d’argento al Festival di Berlino ed il David di Donatello.
Al festival di Berlino il film ha ricevuto anche la nomination per l’Orso d’oro alla regia di Nanni Loy.