Il film è tutto incentrato sulla contrapposizione fra l’elemento femminile, in maggioranza per le numerose protagoniste, e quello maschile, dove i pochi rappresentanti del “sesso forte” vengono presentati come ridicoli cialtroni sia in vita che in morte.
Appare chiara la simpatia e la fiducia che il regista ha per le protagoniste della sua commedia, di cui apprezza il buon senso, la leggerezza di vivere, l’amore ingenuo e generoso, la serena mitezza.
Il film si aggiudicò nel 1986 ben sette David di Donatello, tra cui miglior film e miglior regia, ed il premio quale attrice non protagonista ad Athina Cenci.