A dodici anni da “La terra trema”, Luchino Visconti torna ad occuparsi della questione meridionale, questa volta dal punto di vista di chi è costretto ad emigrare: le difficoltà di adattamento in una nuova realtà sociale, la condizione di chi si sente straniero in una città ostile, tra sogni di ritorno alla terra natia e voglia di integrazione.
Immensa saga famigliare, “Rocco e i suoi fratelli” può essere considerato uno dei risultati più alti di Visconti, che mette in scena la sua Milano attraverso gli occhi di chi ne è respinto, allontanato.
Il film, che valse a Luchino Visconti il Leone d’argento nel 1960 ed il Nastro d’argento nel 1961, è stato selezionato nei 100 film italiani da salvare.