Film del 1964 diretto da Carlo Lizzani, tratto dall’omonimo romanzo di Luciano Bianciardi, selezionato tra i 100 film italiani da salvare
Lizzani porta sullo schermo, a due anni di distanza dalla pubblicazione del libro, la storia di Luciano Bianchi (Ugo Tognazzi), intellettuale di provincia, che lavora come responsabile delle iniziative culturali presso uno stabilimento minerario.
Proprio nel giorno in cui gli viene notificato il licenziamento da parte della ditta, la miniera esplode per un incidente, causando la morte di 43 operai.
Luciano decide quindi di trasferirsi a Milano per far saltare in aria il grattacielo, sede dell’azienda proprietaria della miniera.
Per poter vivere, Luciano s’adatta a fare il traduttore per una casa editrice, ma troverà la sua fortuna inserendosi brillantemente in una agenzia pubblicitaria.
La carriera e la vita agiata smorzeranno l’impeto rivoluzionario, trasformandolo in una progressiva integrazione nel sistema che voleva combattere.